Insegnare è sempre stato uno dei miei sogni nel cassetto...
probabilmente il più importante. Ci sono arrivata per gradi, attraverso tante
esperienze e – credetemi – tutte formative, perché dal mio punto di vista si
impara tanto, da qualsiasi cosa si decida (per scelta o per obbligo) di fare.
Dal 2009 insegno lingua urdu (corsi basici intensivi) presso la SLEE di Perugia
e, più o meno dallo stesso anno, collaboro con la fattoria didattica ‘Agrileisuretime’
in qualità di consulente per la lingua inglese durante i campus estivi. Nel 2011 ho iniziato
a tenere corsi di inglese - sia di base che avanzati - nell’ambito dei progetti
formativi rivolti agli adulti. La mia curiosità però mi ha portato a cimentarmi
anche in altre attività, come la traduzione, l’interpretariato e la
resocontazione.
Questo blog nasce dall’idea di condividere la mia personale
esperienza di insegnamento, dai bambini incontrati ai campus estivi ai ‘ragazzi’
dell’Università della III età di Spoleto passando per gli adulti conosciuti
durante i corsi di inglese organizzati in questi ultimi anni.
Molto spesso mi sento dire, dai miei studenti, che è
estremamente difficile – se non impossibile – imparare una lingua in età
adulta, ma permettetemi di dissentire: sono fermamente convinta che se c’è la
volontà di imparare, se l’ambiente in cui si impara la lingua è sereno, se si
evitano quelle tensioni dovute alla competizione, allora l’apprendimento
diventa di conseguenza più semplice, più efficace e perché no, più veloce.
E non dimentichiamoci che, come scrisse S. Pit Corder nel
proprio articolo ‘The significance of learner’s errors’[1] “commettere
errori è un modo per l’apprendente di mettere alla prova le sue ipotesi sulla
natura della lingua che sta imparando” e in ogni caso, è comunque positivo
cimentarsi in qualche nuova avventura, mettersi in gioco, andare oltre i
limiti.
Quando inizio un corso di inglese, il mio primo obiettivo è
quello di ‘fare gruppo’, proprio per mettere a proprio agio i corsisti, per non
farli sentire inadeguati o impreparati.
È essenziale poi considerare che non esiste un solo modo di insegnare
quella determinata regola o nozione: certo c’è chi impara subito (e ciò non
vuol dire che chi non lo fa sia inferiore!), ma è proprio lì che l’insegnante
deve fare il proprio dovere e cioè trovare la ‘chiave di volta’ per far capire
quel determinato concetto.
Vi chiedo, infine - con enorme umiltà - di segnalarmi
eventuali imprecisioni o omissioni, di intervenire e commentare secondo le regole
del comune vivere civile e di inviare consigli e suggerimenti per un continuo
miglioramento del blog.
Buona lettura!
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