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Sunday, 16 February 2014

Let's Get Started

Insegnare è sempre stato uno dei miei sogni nel cassetto... probabilmente il più importante. Ci sono arrivata per gradi, attraverso tante esperienze e – credetemi – tutte formative, perché dal mio punto di vista si impara tanto, da qualsiasi cosa si decida (per scelta o per obbligo) di fare. Dal 2009 insegno lingua urdu (corsi basici intensivi) presso la SLEE di Perugia e, più o meno dallo stesso anno, collaboro con la fattoria didattica ‘Agrileisuretime’ in qualità di consulente per la lingua inglese durante i campus estivi. Nel 2011 ho iniziato a tenere corsi di inglese - sia di base che avanzati - nell’ambito dei progetti formativi rivolti agli adulti. La mia curiosità però mi ha portato a cimentarmi anche in altre attività, come la traduzione, l’interpretariato e la resocontazione.
Questo blog nasce dall’idea di condividere la mia personale esperienza di insegnamento, dai bambini incontrati ai campus estivi ai ‘ragazzi’ dell’Università della III età di Spoleto passando per gli adulti conosciuti durante i corsi di inglese organizzati in questi ultimi anni.
Molto spesso mi sento dire, dai miei studenti, che è estremamente difficile – se non impossibile – imparare una lingua in età adulta, ma permettetemi di dissentire: sono fermamente convinta che se c’è la volontà di imparare, se l’ambiente in cui si impara la lingua è sereno, se si evitano quelle tensioni dovute alla competizione, allora l’apprendimento diventa di conseguenza più semplice, più efficace e perché no, più veloce.
E non dimentichiamoci che, come scrisse S. Pit Corder nel proprio articolo ‘The significance of learner’s errors’[1] “commettere errori è un modo per l’apprendente di mettere alla prova le sue ipotesi sulla natura della lingua che sta imparando” e in ogni caso, è comunque positivo cimentarsi in qualche nuova avventura, mettersi in gioco, andare oltre i limiti.
Quando inizio un corso di inglese, il mio primo obiettivo è quello di ‘fare gruppo’, proprio per mettere a proprio agio i corsisti, per non farli sentire inadeguati o impreparati.  È essenziale poi considerare che non esiste un solo modo di insegnare quella determinata regola o nozione: certo c’è chi impara subito (e ciò non vuol dire che chi non lo fa sia inferiore!), ma è proprio lì che l’insegnante deve fare il proprio dovere e cioè trovare la ‘chiave di volta’ per far capire quel determinato concetto.
Vi chiedo, infine - con enorme umiltà - di segnalarmi eventuali imprecisioni o omissioni, di intervenire e commentare secondo le regole del comune vivere civile e di inviare consigli e suggerimenti per un continuo miglioramento del blog.
Buona lettura!




[1] La significatività degli errori dell’apprendente

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Chi non conosce le lingue straniere non sa niente della propria. Johann Wolfgang Goethe, Massime e riflessioni, 1833