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Tuesday, 11 March 2014

Il Carlo, la Claudia e la Giulia… ovvero quando devo mettere l’articolo determinativo (the) e quando no…

 Quante volte ci è capitato o ci capita di usare l’articolo “the”  in modo scorretto? Lo mettiamo quando non dobbiamo e non lo mettiamo quando invece è necessario… come fare allora?
Facciamo un po’ d’ordine in questa giungla grammaticale attraverso gli esempi:

Quando si usa THE

 

Look at the moon! It’s so bright tonight! (Guarda la luna! È così luminosa stanotte!)
The highest falls in Europe are the Marmore falls in Italy (Le cascate più alte d’Europa sono le cascate delle Marmore in Italia)
Qual è il comune denominatore di questi esempi? Quando parliamo di “cose uniche” (c’è solo una luna nel cielo… a meno che non viviamo su Pandora!) dobbiamo usare l’articolo determinativo.
(Altre unicità? Internet ad esempio. Mentre in italiano non mettiamo l’articolo determinativo – non diciamo l’internet ha cambiato il mio modo di lavorare! – in inglese sì, e quindi: The internet has changed the way I work… e così via con the universe, the sky, the sun)

The Italian people I know like going out with friends on Friday (Agli italiani che conosco piace uscire con gli amici il venerdì)
All the dogs in the pound need a family. (Tutti i cani del canile municipale hanno bisogno di una famiglia)
Usiamo THE quando parliamo di persone o cose specifiche (gli italiani che conosco e non tutti gli italiani in generale; i cani del canile, non tutti i cani del mondo) altrimenti, se parliamo in generale, ricordiamoci di non usare l’articolo (All cars have wheels… tutte le macchine hanno le ruote)

When I was a child, I used to play the transverse flute. (Quando ero bambina, suonavo il flauto traverso)
My son played the guitar for some months last year (Mio figlio ha suonato la chitarra per qualche mese l’anno scorso)
Davanti agli strumenti musicali… ci vuole sempre l’articolo! 

Infine, usiamo THE  con i sostantivi plurali che indicano persone e luoghi (The NetherlandsThe Simpsons: the Simpson family; the  Bahamas; the Alps); davanti a Republic, Kingdom, States (The Islamic Republic of Pakistan; The Kingdom of Italy was founded in 1861) davanti ai nomi degli oceani, mari, fiumi e canali (the Red Sea; the Suez Canal; the Pacific Ocean); davanti ai punti cardinali (I was born in the north of Italy) ma ATTENZIONE non davanti ai relativi aggettivi (I was born in northern Italy).

Quando non si usa THE

I always have breakfast at home (Faccio sempre colazione a casa)
Did you have lunch in that little restaurant?
Come potete vedere, davanti a breakfast, lunch e dinner non si usa l’articolo. Però attenzione! Se vogliamo mettere un aggettivo (che in inglese viene sempre prima del sostantivo) allora useremo l’articolo indeterminativo a, an: I had a  wonderful dinner yesterday at Barbanera’s; Claudia doesn’t usually have a big breakfast.

My father watches television every night after taking his dog for a walk. (Mio padre guarda la TV ogni sera dopo aver portato il cane a fare una passeggiata)
You should fix the television, it seems there is an electrical fault. (Dovresti riparare la televisione, sembra ci sia un guasto elettrico)
Vi siete accorti della differenza? Non mettiamo THE  quando intendiamo il guardare la televisione nel senso di vedere un programma, ma lo mettiamo se intendiamo la televisione nel senso di apparecchio televisivo.
n.b.: se invece della televisione, ascoltate la radio, ricordatevi che radio vuole sempre il THE  (Giulia likes listening to the radio every morning A Giulia piace ascoltare la radio ogni mattina)

How many stars are there in space? (Quante stelle ci sono nello spazio?) 
Oh God… why the space is always so small when I have to park my car? (Oh Signore…perché la spazio è sempre così piccolo quando devo parcheggiare la macchina?)
Lo spazio infinito, con milioni di stelle che splendono ogni notte… beh quello spazio non vuole THE … lo spazio fisico invece sì. 
 

Una volta una mia corsista mi disse: I go in prison everyday…  Cosa???? Dici sul serio???? Ho chiesto io… in realtà lei ci andava in qualità di insegnante, ma sentendo così la frase potremmo essere tratti in inganno e capire che lei viene arrestata… tutti i giorni!!! Quindi to go in prison  significa essere arrestati, mentre to go to the prison significa andarci come visitatori (o in questo caso come insegnanti!) e non come detenuti. Questo esempio calza anche per hospital, university, college, school e church: non usiamo THE  quando intendiamo il loro “uso”, mentre lo mettiamo se intendiamo l’edificio.
n.b. c’è sempre un’eccezione che conferma la regola no? Eccola qua: davanti a station , cinema e theatre usiamo l’articolo. I like Stephen Fry so much that I’m looking forward to watching one of his performances at the theatre. (Mi piace così tanto Stephen Fry che non vedo l’ora di vedere una delle sue interpretazioni a teatro); I ‘d like to go to the cinema with my family to watch “Gravity” in 3D… but it’s so expensive… (mi piacerebbe andare al cinema con la mia famiglia per vedere “Gravity” in 3D… ma è troppo costoso). Usiamo THE  davanti a cinema e teatro anche se non stiamo parlando di un cinema o di un teatro specifici.

Per finire, è vietato usare l’articolo davanti ai continenti (Europe e non the Europe), i paesi e gli stati (Italy e non the Italy), le isole, le città, laghi e montagne (Sicily, New Delhi, Everest and Lake Garda),

Se vi sbagliate… don’t freak out!… ricordate che negli Stati Uniti hanno istituito il National Grammar Day (il 4 marzo) proprio per sensibilizzare gli americani sull’uso corretto della propria lingua! Volete farvi due risate? Lo sapevate che molti di loro si confondono tra your e you’re? O tra they’re  e their? Afferma la scrittrice di Seattle Martha Brockenbrough (ideatrice del National Grammar Day) che il punto più basso nella padronanza della lingua è stato raggiunto da George W. Bush tanto che è stato coniato un nuovo termine che indica tutte le castronerie da lui dette: il Bushisms! Se volete farvi due risate, potete guardare qui qui
qui... 
Bye dear friends… see you soon!
Vale

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Chi non conosce le lingue straniere non sa niente della propria. Johann Wolfgang Goethe, Massime e riflessioni, 1833